Visto dalla parte degli uomini: il decalogo delle relazioni e dell'autostima

Visto dalla parte degli uomini: il decalogo delle relazioni e dell'autostima

Mar, 05/23/2017 - 07:51
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Visto dalla parte degli uomini

Riprendiamo a parlare di capitale umano femminile.   Il nostro viaggio è iniziato con Chiara Falletti che ci parlava delle occasioni perdute anche nell’era digitale e del fenomeno delle “infiltrate”, donne che raggiungono il successo con modalità tipicamente maschili, da infiltrate in un mondo che non valorizza le loro prerogative femminili. Poi Alessandra Orlando e Claudia Segre ci hanno accompagnato rispettivamente nel mondo del lavoro in banca e della finanza, anche qui pieni di occasioni perdute. E infine ancora Chiara Falletti ha cercato di indicare la strada che le donne possono percorrere nei loro gesti quotidiani per superare questo gap.   Questa volta tocca all’uomo: anche per i maschietti un decalogo di comportamenti ed azioni suggeriti sempre da Chiara Falletti.La via maestra è quella del recupero pieno dell’autostima, del riconoscimento delle debolezze e del rifiuto delle violenze, di ogni tipo. La prossima puntata parleremo del “capitale erotico”, un altro appuntamento da non perdere assolutamente. Buona lettura!  


    DECALOGO DELL’AUTOSTIMA PER L’UOMO disoccupato   Ma perché autostima? Sesso debole versus sesso forte. Questi due aggettivi che definiscono da decenni i due generi, opponendoli l’uno all’altro come nemici comportamentali, in realtà nascondono comuni debolezze, paure, insoddisfazioni. Il fatto stesso di indicare due soli generi, maschile e femminile, è sicuramente già obsoleto ed occorrerebbe porvi rimedio al più presto, ma per il momento restiamo alla base del problema. Stereotipi sociali, col pretesto di una diversità genetica, hanno nascosto e nascondono la vera essenza del “genere” umano, creando sofferenza negli uomini e nelle donne che faticano a adeguarsi.   IMG_2107 Ecco dunque un decalogo per l’uomo che, analogamente a quanto proposto per la donna, può aiutare a superare l’attuale situazione, con evidenti e formidabili benefici per entrambi.

  1. PRENDERE ATTO CHE ESISTE UNA “QUESTIONE MASCHILE” DA SEMPRE TRASCURATA;
  2. CAPIRE E MANIFESTARE LA PROPRIA SOFFERENZA PROFONDA PER CORRISPONDERE ALLE ASPETTATIVE DEL MONDO ESTERNO;
  3. PORSI IL PROBLEMA DELLA CULTURA DEL CONTROLLO E POSSESSO DELLA DONNA, USCIRE DAL SILENZIO E DIRE UN ‘NO’ DECISO ALLA VIOLENZA CHE NE E’ LOGICA CONSEGUENZA;
  4. RIFLETTERE SULLE PROPRIE INSODDISFAZIONI, LIMITAZIONI, INADEGUATEZZE PER TROVARNE I RIMEDI E DIVENTARE PIU’ FELICI E PIU’ LIBERI, PER CRESCERE INSIEME ALLE DONNE;
  5. ACCETTARE LE PROPRIE FRAGILITA’ E PAURE SENZA VERGOGNA, SOLO COSI’ SI PUO’ MIGLIORARE LA PROPRIA AUTOSTIMA;
  6. APPRENDERE ED ACCETTARE CHE IN OGNI PERSONA, UOMO O DONNA, COESISTONO VULNERABILITA’ E FORZA, RABBIA E LACRIME, RAGIONE E SENTIMENTO. NON SI PUO’ CAMBIARE: SENTIMENTI ED EMOZIONI PERMETTONO AGLI UOMINI L’APRIRSI DI NUOVI ORIZZONTI ED OPPORTUNITA’. UNA NUOVA ERA CHE SENZ’ALTRO VORRANNO E SAPRANNO COGLIERE.
  7. SENTIRE IL BISOGNO DI ESSERE SEMPRE PIU’ FORTE, PIU’ COMPETITIVO, PIU’ DIFESO PORTA SPESSO ALLA VIOLENZA, PSICOLOGICA E FISICA, NEI CONFRONTI DI CHI CI STA ACCANTO.

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  1. PORRE FINE ALLA GUERRA TRA I GENERI,SPESSO SCATURITA DALLA SMANIA DI POTERE, SUPERIORITA’ E CONTROLLO. DIRE BASTA ALL’IMPOSIZIONE SOCIALE DI UNA PRESUNTA SUPREMAZIA MASCHILE SIGNIFICA AUTOCOSCIENZA E RICERCA DI NUOVE MODALITA’ RELAZIONALI FRA I DUE GENERI, ANCHE SOTTO L’ASPETTO SESSUALE;
  2. NON ACCETTARE IL PRETESTO DI CULTURE E RELIGIONI DIVERSE A GIUSTIFICARE LA VIOLENZA. PURTROPPO NON NE SONO IMMUNINEPPURE I MASCHI OCCIDENTALI ED ACCULTURATI;

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  1. RISPETTARE IL CORPO FEMMINILE TROPPO SPESSO NEGATO E DISPREZZATO FINO A FARNE OGGETTO DI SCAMBIO. LANCIARE UN APPELLO AL PROPRIO GENERE AFFINCHE’ SI FERMINO VIOLENZE COME OMICIDIO, STUPRO, PERCOSSE, COSTRIZIONI, NEGAZIONI DELLA LIBERTA’ DELLE DONNE NELLE FAMIGLIE, SUI POSTI DI LAVORO E OVUNQUE.

  Della questione maschile si parla da tempo ma è indispensabile un notevole sforzo educativo e culturale. Progetti innovativi utilizzano  strumenti quali il teatro o il gioco per favorire, tramite l’arte, questa trasformazione sociale o superare la mera limitazione concettuale, stimolando l’esplorazione di relazioni nuove. IMG_3199   Si parla soprattutto di come affrontare la questione maschile senza rafforzare la centralità degli uomini nella nostra società, di come favorire un processo di evoluzione che permetta agli uomini di affrancarsi da un sistema patriarcale di cui beneficiano solo in apparenza, di come trasformare il maschile senza provocare resistenze e rigidità. Sono nati progetti educativi e corsi di formazione gratuiti per il personale docente delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, dove viene appunto sviluppata la cultura delle differenze e la prevenzione alla violenza. L’una insegue l’altra, sono così saldamente connesse che spesso non siamo in grado di riconoscerne la consequenzialità.   Proprio il tema del rispetto e della valorizzazione delle differenze è invece la base per prevenire forme di esclusione, discriminazione, ed ogni forma di violenza, fisica, sessuale o psicologica. Questa dovrebbe essere la chiave educativa, in senso civico, da insegnare a tutti i cittadini, in qualsiasi contesto, non solo  in ambito scolastico, ma anche lavorativo, religioso e sociale. E’ di fondamentale importanza dare visibilità all’esistenza di una ‘rete’ già consolidata di soggetti attivi sul territorio sui temi del contrasto alla violenza, dell’accoglienza e della protezione delle vittime, e del trattamento degli autori di violenza, in modo che tutti, uomini e donne, non si sentano soli e sappiano dove rivolgersi   Concludo con una riflessione banale e più volte affrontata da molti e in molti altri contesti. In molte lingue ‘uomo’ è, non a caso, sinonimo di “essere umano”: siamo consapevoli che quell’uomo non è che una generalizzazione, poiché l’umanità è formata da maschi e femmine e dall’incontro delle loro diversità che tali restano?  

CHIARA FALLETTI

foto tessera bella