portafoglio

I Dieci Comandamenti

14 January 2020 | By Marco Parlangeli
commandments christianity

Dopo la pausa natalizia, torniamo a parlare di mercati. Come abbiamo scritto nell’ultimo articolo dell’anno scorso, gli investimenti continuano a darci soddisfazione e anche il nuovo ventennio tutto sommato è iniziato sotto il segno della buona salute. Quale miglior momento dunque per puntualizzare alcune raccomandazioni di buon senso che aiutino l’investitore razionale e prudente ad evitare bruschi risvegli e perdite dolorose. La nostra strenna ai lettori, ai quali siamo grati della costanza e della fedeltà che sarà presto premiata con una nuova veste del blog, è un decalogo di comportamento

Puntare, mirare, fuoco!
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Marco Parlangeli Mar, 05/28/2019 - 07:06
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Una volta definita la short list dei titoli nel mirino con le indicazioni che abbiamo dato nel precedente articolo, basta concentrarsi su quelli prescelti, seguendone l’andamento. Rispetto ai valori correnti, per ogni titolo occorre dunque individuare il livello minimo di profitto che ci proponiamo (nel nostro caso, avevamo detto il 5%) e la perdita massima che siamo disposti ad accettare, calcolando i relativi prezzi di uscita nei due casi. I concetti di take profit (TP) e stop loss (SL) sono molto importanti in finanza: per ogni investimento bisogna aver presente il livello al quale, secondo

Un'ora sola

21 May 2019 | By Marco Parlangeli
money purse bank

Nel precedente articolo abbiamo visto cosa è opportuno fare in un periodo come questo, supponendo che il nostro investitore razionale abbia fino a qui seguito (e non crediamo che se ne sia pentito…) i consigli di questo blog. Abbiamo infatti suggerito di impiegare il tempo che usualmente dedicava al suo portafoglio per approfondire nuovi strumenti, rivedere la strategia e valutare opportunità diverse. Anche in questi momenti, però, è indispensabile continuare a seguire gli investimenti in essere e, quindi, l’attività di monitoraggio è bene che prosegua con la stessa, se non superiore

AGOSTO MESE DI TREGENDA PER L’INVESTITORE

4 September 2018 | By Marco Parlangeli
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Dovremmo essere ormai abituati alla volatilità dei mercati, ma un calo del 7,75% dell’indice FTSE Mib (1) in un mese rappresenta meglio l’andamento delle montagne russe che non quello della borsa di uno degli otto maggiori sistemi economici del mondo. Se continuasse a questo ritmo per i prossimi 12 mesi, vedremmo polverizzarsi oltre il 90% della capitalizzazione delle maggiori 40 società del Paese. E tutto questo nel momento in cui gli indici azionari degli Stati Uniti continuano a crescere ad un tasso mai visto da prima della grande crisi del 2007, e anche l’Europa tutto sommato non se la sta

Derivati: croce o delizia?

22 May 2018 | By Marco Parlangeli

Riprendiamo un argomento che si può considerare a pieno titolo centrale nell’educazione finanziaria: è consigliabile avventurarsi nel campo dei derivati oppure è meglio astenersene, lasciando queste “diavolerie” agli sherpa della finanza? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la nostra risposta non è negativa, o almeno non lo è in assoluto, nel senso che non ce la sentiamo di demonizzare un’intera categoria di strumenti che, usati cum grano salis, potrebbero invece essere molto utili. La risposta alla domanda iniziale non può quindi che essere: dipende. Dipende in primo luogo dagli

Talleri, fiorini e baiocchi

10 October 2017 | By Marco Parlangeli

Quando parlammo di asset allocation ottimale, ovvero di scelta su come investire le proprie risorse finanziarie fra le diverse categorie di strumenti (azioni, obbligazioni, liquidità, ecc.), dicemmo che buona regola poteva essere l’impiego di una certa parte del proprio portafoglio, non superiore al 15/20%, in attività in valuta estera. Negli articoli delle scorse settimane, abbiamo cercato di capire come si possono muovere le valute nei prossimi mesi e abbiamo visto che sono sensibili a diverse variabili sia di natura strettamente economico-finanziaria che politica. Ne risulta un quadro molto

Pillole di Finanza: le obbligazioni
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Marco Parlangeli Ven, 02/03/2017 - 07:50

Come i lettori fedeli di questo blog sanno bene, investimenti privi di rischio non esistono in natura, neanche i contanti e neanche i lingotti d’oro, e il processo di investimento di un risparmiatore deve seguire il percorso razionale della asset allocation strategica che abbiamo spiegato nella mini-serie di articoli di qualche mese fa. Tuttavia si può almeno cercare di minimizzare il rischio di perdite in conto capitale scegliendo, fra i diversi titoli, quelli che offrono il maggior rendimento di partenza per tutto il nostro periodo di investimento, posto che non dobbiamo liquidarli prima

Pillole di Finanza: lascia o raddoppia
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Marco Parlangeli Ven, 01/20/2017 - 14:39

Buona regola in finanza é quella di realizzare i guadagni di un investimento quando l’utile raggiunge una certa soglia obiettivo generale che l’investitore può proporsi. Ad esempio, se tale soglia fosse del 20%, ogni volta che un qualunque titolo in portafoglio supera di quella soglia il costo di acquisto, conviene senz’altro passare alla cassa e mettere in tasca il profitto. Lo stesso, indicativamente, quando l’investimento raggiunge il livello target (bersaglio) sulla base del quale avevamo deciso di acquistare proprio quel titolo. Ad esempio, se un’azione ha un prezzo di 15€ e in base alle

Pillole di Finanza: l'investimento in dollari

25 November 2016 | By Marco Parlangeli

In un buon portafoglio di una certa consistenza (diciamo dai 50.000 € in su) é buona norma, in via generale, che sia presente una componente, dal 10 al 20%, investita in valuta estera, anche per chi é "euro based", ovvero utilizza per i propri movimenti finanziari solo Euro. Si tratta di una prima diversificazione del rischio, destinata a compensare un sempre possibile deprezzamento della moneta comunitaria sul mercato delle valute. Se questo succede, ad esempio se l'euro si deprezza rispetto al dollaro, il relativo cambio passa in un anno, mettiamo, da 1,15 a 1,07 (più o meno l'intervallo

C'era bisogno di un nuovo blog?

I blog sono tanti, milioni di milioni....e allora c'era proprio bisogno di un nuovo blog? Forse no, ma quando sono andato alla ricerca di un luogo dove si parlasse di impresa, di start-up, di innovazione con incursioni sistematiche e non scontate nel mondo della finanza, delle banche, dell'economia, ho trovato solo blog più o meno direttamente riconducibili ad aziende, magari ben strutturati ma chiaramente orientati a un profilo commerciale. La mia idea era invece quella di un sito realmente indipendente ma non sprovveduto, in cui si parlasse con cognizione di causa, "da esperti" ma non da