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Anno strepitoso per chi ha investito in azioni USA, nonostante le incertezze preelettorali e la geopolitica. L’economia USA va meglio delle previsioni, la disoccupazione in pratica non esiste e l’inflazione – almeno per ora – sembra debellata. Eppure, necessaria anche ora la prudenza

In crescita finanziari, petroliferi e società con mercato domestico; in calo tutti i titoli esposti con la Cina. Effetti anche sull’Europa: crescono i settori legati alla difesa, ma i probabili dazi porteranno un calo del PIL del 2%.

Si allungano i tempi della recessione, mentre la guerra in Medioriente potrebbe innescare la ripresa dell’inflazione. I mercati azionari, dopo tre buoni trimestri, dovrebbero reggere mentre è ancora presto per le obbligazioni a lunga scadenza.

La recessione si è allontanata, ma arriverà. Le autorità monetarie continuano ad essere restrittive, mentre gli analisti si aspettano che molli la presa. Intanto i mercati reggono e offrono buone opportunità in chiave tattica

Anche se le banche centrali dichiarano di voler proseguire la politica restrittiva, e l’inflazione è ancora sostenuta, i mercati cominciano a pensare che i tassi possano stabilizzarsi. Pesano i timori per la recessione e per le crisi bancarie che ancora spaventano

Probabilmente è ancora troppo presto, ma i tempi sono maturi per tornare a valutare il mercato obbligazionario. Il successo dell’emissione ENI a 5 anni per il mercato retail: finalmente una buona opportunità anche per il “parco buoi”