Avvisi ai Naviganti

Non è certo stato un bel gesto quello del ventiduenne che ha sparato all’attivista MAGA Charlie Kirk, ma non è stata splendida neanche l’invocazione della pena di morte per l’uccisore reo confesso da parte del Presidente. Peraltro nello Utah, Stato in cui è avvenuto il delitto, è ancora in vigore l’uccisione di stato a mezzo fucilazione, cosicché si potrebbe trattare, anziché di forca, del plotone di esecuzione. Alla faccia delle teorie sulla separazione dei poteri che dovrebbero essere la base delle democrazie. Gli stati liberali non vanno più di moda: oltre agli USA, anche la Francia è in

C’è voluto più di un quarto di secolo, ma alla fine, raccogliendo l’accorato invito di Nanni Moretti nel film “Aprile” del 1998, D’Alema qualcosa di sinistra l’ha detta e l’ha fatta: è andato a Pechino per partecipare alla parata per gli 80 anni dalla fine della guerra e dalla liberazione della Cina dai giapponesi. In pratica un summit degli antioccidentali sulla contro globalizzazione, che riuniva il gotha dei nemici dichiarati del capitalismo: Putin, Xi Jinping e Kim Jong Un. Mancava solo Trump, ovvero colui che al sistema occidentale sta dando le spallate più potenti. In realtà il Nostro

Dopo due anni precisi, qualche genio al governo (il Capitano dei leghisti) è tornato a minacciare una tassazione aggiuntiva sugli extra-profitti delle banche. Se fosse stata una buona idea, in due anni l’avrebbero senz’altro attuata, vista la cronica carenza di fondi del bilancio pubblico. In realtà è invece un’idea sbagliata, anticostituzionale, inapplicabile e quindi inutile o piuttosto dannosa: populismo allo stato puro. Meno male che ogni tanto qualche voce ragionevole si sente, come quella di Tajani che ha affermato l’extra-profitto essere “un’idea da Unione Sovietica”. Con il controesodo

Deve essere stata davvero spettrale l’atmosfera dell’ultima assemblea di Mediobanca, nella quale è stata bocciata la proposta di offerta pubblica di scambio su Banca Generali, mossa chiaramente difensiva per fermare l’OPS del Monte dei Paschi su Piazzetta Cuccia: nessuno presente, tutti collegati in remoto e voto contrario. A questo punto CEO e Consiglio di Amministrazione dovrebbero solo pronunciale le tre paroline magiche: arrivederci e grazie. Un tempo si diceva: non si può stare in paradiso a dispetto dei santi. Ora che il paradiso non esiste più e neppure i santi stanno molto bene, il

Doveva caricare a testa bassa il guerrafondaio zar di tutte le Russie, minacciandolo di sanzioni e sfaceli, come un ariete inferocito. E invece, strette di mano amichevoli, caro Vladimir, incontro positivo e fruttuoso e l’altro che continuerà a bombardare come niente fosse. La voce grossa con gli (ex) alleati deboli e impauriti, un agnellino con quelli davvero cattivi. Sarebbe questo il grande statista che comanda il mondo? Meglio prendersi un po’ di fresco in Alaska. Il vero montone è quello di Siena, che vince un Palio alla grande sotto gli occhi di Madonna (quella che canta), ben attenta a

Bei tempi quelli in cui Fortebraccio (per i naviganti più giovani: il vecchio corsivista dell’Unità) perculava Re Aminto (ovvero Fanfani) raffigurandolo come un prode cavaliere che lancia in resta (il referendum) si scagliava contro la depravazione laica del divorzio, per poi finirne miseramente infilzato. Così come, si parva licet, il prode puffo guelfo di Rignano quando proclamava che se avesse perso il suo referendum sulla legge elettorale avrebbe tolto il disturbo e sarebbe tornato sulle rive dell’Arno. Il re-ferendum del 2025 è invece re Donald, pronto a infilzare e ferire lo scudiero

I Francesi sono un grande popolo: su questo non ci sono dubbi. Neanche il tempo di digerire il superamento nelle statistiche dello sviluppo economico subito per mano di noi Italiani (come non ha mancato di enfatizzare la Giorgia nazionale), che hanno pensato bene di rifilarci con Paris Saint Germain ben cinque pappine nella finale di Champion’s League. Aveva ragione Conte (quello vero che canta, non quello dei cinque stelle): e i Francesi che si incazzano, e le palle ancora gli girano… E sotto sotto anche il biondo inquilino della Casa Bianca un po’ deve essersi inquietato alla notizia che

Vent’anni sono tanti, il tempo di una generazione, e di questi tempi sono un’eternità. In meno di vent’anni il mondo si trasforma: nella scorsa settimana sono stati celebrati i quindici anni dalla prima transazione fatta col bitcoin, che venne utilizzato per acquistare due pizze; oggi vale circa 100.000 dollari e ci si compra quasi un appartamento. Per altro verso, però, sono forse ancora troppo pochi: per l’omicidio di Garlasco, ad esempio, siamo ancora al punto di partenza con una persona già due volte assolta e che forse ora verrà riconosciuta innocente dopo essersi fatta solo diciotto anni

Diciamocelo francamente: chi poteva aspettarsi che dall’incontro di Istanbul potesse scoppiare improvvisamente la pace dopo tre anni di guerra furiosa e migliaia di morti? I processi di pace sono complessi, durano molto, si articolano in stop and go continui, anche se i media vorrebbero poter annunciare subito la lieta novella. In fin dei conti, russi e ucraini si sono seduti ora per la prima volta a un tavolo gli uni davanti agli altri e hanno concordato lo scambio di mille prigionieri, che non sono bazzecole. È anche vero che Erdogan non è in fondo il più credibile dei pacifisti, ma si deve