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Anche se è il tempo dell’anno in cui è nato, il Nostromo deve confessare che non ha particolare simpatia per il Carnevale, che finalmente sta passando anche quest’anno. Le maschere hanno lo scopo di consentire comportamenti trasgressivi senza farsi riconoscere, un po’ come lanciare il sasso e nascondere la mano. L’illusione dell’onnipotenza per un giorno, dopo di che tutto torna come prima; il circences che è sempre stato – insieme al panem – strumento di potere e controllo sul popolo. E passata la luna di miele, anche la Giorgia nazionale ha gettato la maschera barricadiera, sovranista e

Facile dire: se c’era super Mario non succedeva. E c’era da aspettarsi che i big dell’Europa prima o poi avrebbero fatto pagare a Giorgia il suo pregresso euro scetticismo. L’invito all’Eliseo da parte di Macron per la cena con Zelensky non è stato esteso alla nostra premier, ma solo al cancelliere Scholz, e questo è un chiaro messaggio in vista della prossima ricostruzione dell’Ucraina devastata. Non è in discussione l’appoggio alla causa ucraina, l’invio di armi, uomini e soldi di oggi. Il vero affare sul tavolo è proprio quello della ricostruzione domani, e possiamo stare certi che le

Fra le poche certezze di questi tempi c’è sicuramente il Festival di Sanremo, la kermesse nazional-popolare che ogni anno intorno a Carnevale blocca il paese in un gigantesco flash mob. E anche quest’anno possiamo star sicuri che, come d’incanto, la guerra in Ucraina si fermerà (a parte il capocomico che apparirà anche dal palco dell’Ariston), i problemi dell’economia svaniranno come d’incanto, il boss Messina Denaro sembrerà tornato nel covo e anche il calcio farà meno rumore. Da giovane, ma anche in età adulta, il Nostromo si guardava bene dal perdere tempo con le canzonette sanremesi, ora

La scorsa settimana si è celebrato il 45° compleanno del performer ucraino, da oltre un anno presenza fissa non solo nei telegiornali ma in ogni consesso in cui si ritrovino gruppi di persone, meglio se potenti o popolari, con adeguato contorno di media e televisione. Mancano solo le assemblee di condominio e le sagre popolari, ma confidiamo che ben presto vedremo l’uomo che non sorride mai in tuta mimetica anche lì. Il Nostromo ha una grande simpatia per il popolo ucraino, incolpevole protagonista di una storia di resistenza e orgoglio incredibile (e peraltro patria di donne bellissime) e

Nonostante i tempi duri degli inizi della carriera, certamente Gina Lollobrigida ha avuto una vita fortunata, fra lustrini, pailletes, luci della ribalta, successo e popolarità fra i bersaglieri. Altrettanta fortuna non l’ha però avuta con la morte: la Lollo ha lasciato questa valle di lacrime proprio nel giorno della cattura del maxi latitante MMD, così giornali e media sono stati oscurati dalla notizia del blitz delle forze dell’ordine. Uno penserebbe che un ricercato cercasse di fuggire all’estero, in paesi lontani, in posti comunque impensabili oppure murato in un rifugio inaccessibile

La luna di miele dei 100 giorni per il nuovo governo non è ancora finita, e già la neo premier è pesantemente sotto accusa da parte di quel poco di opposizione che ancora esiste, di alcuni compagni di merende e della moltitudine degli automobilisti che hanno visto di colpo la benzina e il gasolio rincarare nonostante che il prezzo del petrolio sia ai minimi degli ultimi due anni. C’è chi ricorda i video indignati di Giorgia (prima) contro le accise sulla benzina, chi il programma dei Berluscones che si impegnavano ad abolirle del tutto (le accise), chi i peana della coalizione vincente contro

Il triplice fischio è già arrivato diverse volte in questi primi giorni del 23 per personaggi pubblici che godevano di grande, talvolta insospettato, affetto e simpatia. Anche se in qualche modo attese, le scomparse di Pelé, Ratzinger e Gianluca Vialli hanno mosso e commosso migliaia di persone. Obituaries affollati in queste feste, che dovevano essere le prime covid free dopo anni, e invece segneranno l’inizio di una nuova diffusione del virus – meno devastante che in passato grazie ai vaccini – portato dai cinesi in viaggio di massa per i festeggiamenti del loro capodanno dopo il “liberi

Nuovi problemi si aggiungono, ma i vecchi restano. Quando sembrano risolti, in realtà restano latenti e a volte ritornano. Come il Covid di rientro dalla Cina, che dopo il pipistrello ora viaggia sui più comodi aerei di linea, dove metà dei passeggeri arrivano contagiati. Toccherà riesumare mascherine, green pass, lockdown e tutto l’armamentario pandemico? Chissà… E mentre da noi il nuovo governo destrorso si arrabatta fra rave party, contanti e pos, ai poveri investitori non resta che leccarsi le ferite, stare acquattati e cercare di arrivare nudi alla méta, o almeno più leggeri possibile

E anche questo Natale è andato, portandosi dietro tutta l’attesa febbrile, i preparativi, le corse ai regali, il cenone della vigilia e il pranzo come se non ci fosse un domani. Santo Stefano passerà in un attimo, e forse sopravviveremo anche al veglione di San Silvestro e all’Epifania, con la bistrattata Befana che è ormai parente povera di Babbo Natale. Il primo vero Natale post-covid ha però riportato anche le riunioni di famiglia e i ritrovi con gli amici, fosse anche solo per scartare i regali e affettare un panettone in saldo anticipato, con un brindisi al prosecco prendi 3 e paghi 2

E niente: è più forte di loro, è nella loro natura, come per lo scorpione che attraversò il fiume sulla groppa della rana e a metà percorso la punse, condannando entrambi ad andare a fondo. Così a Bruxelles dove hanno trovato borse piene di soldi a casa di chi – nel suo partito – si batteva per la limitazione nell’uso dei contanti. Oppure nelle organizzazioni non profit che arricchivano deputati, suocere e cognati con i fondi per l’accoglienza dei migranti. Non c’è prima, seconda o terza repubblica che tenga; non c’è destra né sinistra. Facciamocene una ragione. E facciamoci una ragione anche