L’ELOGIO DELLA FOLLIA
Imprevedibile, veloce, mutevole, eccessivo: forse non si tratta di follia ma solo di un mezzo per disorientare avversari e interlocutori
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Meno stato e più mercato: oggi il mantra del liberismo va quanto meno rivisto. Monte dei Paschi e Leonardo i campioni di questa stagione di rinascita del settore pubblico
Imprevedibile, veloce, mutevole, eccessivo: forse non si tratta di follia ma solo di un mezzo per disorientare avversari e interlocutori
I dazi sono in realtà di tre livelli, sovrapposti uno sull’altro: quelli erga omnes o generali, quelli “di reciprocità” e quelli “settoriali”. Come e quanto sono negoziabili e le finalità di ciascuno
I dati “soft”, quelli che descrivono il sentiment e le aspettative, sono negativi, mentre quelli “hard” (PIL, inflazione, investimenti) si mostrano ancora resilienti. Cosa fare per tutelare il portafoglio
Oltre all’America di chi investe in azioni, che ha subito perdite ingenti dai crolli innescati dalle avventate dichiarazioni del tycoon, anche l’America della piccola borghesia indebitata, che lo ha sempre sostenuto, verrà penalizzata da recessione e aumento dei tassi. Riuscirà Trump a risorgere anche questa volta, come ha fatto dopo i suoi fallimenti del passato?
La Settimana Santa appena cominciata si annuncia davvero una settimana di passione, grazie all’ineffabile Presidente che dall’inizio dell’anno ci dispensa sorprese a non finire. E figuriamoci se non troveremo qualche altra bella sorpresa nell’uovo di Pasqua, mentre lui continua a divertirsi come un pazzo. Metti dazi, leva dazi, Russia, Cina, vecchia Europa, Gaza resort, gold card per gli immigrati da cinque milioni di dollari, comprate azioni (che intanto io guadagno) e tutti in fila a baciarmi il culo. Uno spasso. I guai legali per la pornostar Stormy Daniels o per il tentato golpe al
Chissà se Warren Buffet, che sicuramente aveva previsto tutto, ora tornerà a puntare qualche fiche su Wall Street, dopo il crollo dei prezzi che ha investito le borse mondiali all’indomani del geniale discorso di Trump. E chissà quanto ancora resisterà Musk all’interno del giglio dorato, con la Tesla che affonda. Certo è che la vera liberazione di cui gli Americani hanno disperato bisogno è quella dal ciuffone e dal suo degno nazi-scudiero: se non lo fermano, i danni a cui dovranno rimediare saranno ingenti, un po’ come successe agli Inglesi con Cameron, che li portò alla Brexit. Il biondo ha
Alla fine qualcuno glielo dovrà pur dire al biondo che dazi e alzate di ingegno rischiano di fare come nel caso di quel tale che per fare dispetto alla moglie si tagliò le appendici testicolari. Forse l’altro genio Musk, quando si renderà conto che grazie ai dazi di rimbalzo non venderà più neanche un’auto all’estero. O la FED che almeno a marzo, non diminuirà i tassi (semmai se ne riparlerà a maggio) perché l’inflazione aumenta. O Wall Street, che vedrà i consumi, e quindi il PIL, diminuire per il crollo dei portafogli, ormai investiti in gran parte azioni. Sperare che rinsavisca è inutile, e
Se è vero che l’introduzione dei dazi aumenta il gettito dello Stato, essa tuttavia penalizza anche i consumatori che devono pagare i prodotti più cari e provoca inflazione, e quindi di nuovo aumento dei tassi
Così come l’era di Ronald Reagan è ricordata per la guerra degli scudi spaziali con l’ex Unione Sovietica, quella di Donald Trump verrà ricordata per la guerra commerciale, ma soprattutto tecnologica, con la Cina. In entrambi i casi si tratta di conflitti molto aspri, con ingenti impieghi di risorse finanziarie e senza (o con molto limitati) aspetti militari. C’è tuttavia una differenza fondamentale: mentre Reagan vinse la sua guerra e riuscì a dare una spallata decisiva al regime sovietico, Trump (o il suo successore, nel caso probabile che la durata ecceda il suo mandato) è destianto a