Spread

AVVISO AI NAVIGANTI - GUERRE LAMPO E GUERRE INFINITE

.yom kippur

Sono passati 50 anni dalla guerra dello Yom Kippur, e il sanguinoso attacco di Hamas a Israele ce lo ha appena ricordato. Solo chi ha capelli bianchi (o tinti molto bene) ricorda che a quel tempo gli arabi, per affermare il loro potere, imposero all’Occidente austerità e risparmi di energia che ci costrinsero a romantiche ed ecologiche domeniche a piedi. La guerra durò 3 settimane, e alla fine il mercato del petrolio tornò a funzionare, anche se con prezzi ben più alti. Un po’ come voleva fare lo zar di tutte le Russie con l’aggressione all’Ucraina; solo che qui la guerra dopo oltre due anni e

AVVISO AI NAVIGANTI - L’OMBRA LUNGA DELLO SPREAD

.ombra lunga

Lo spettro del 2011 alligna sulla Giorgia nazionale, anche se lei fa di tutto per esorcizzarlo. Mai un governo tecnico, dice elegantemente scazzifottita la premier. E probabilmente ha ragione, ma non per la forza della sua coalizione – che anzi ogni tanto zoppica – quanto per l’assenza di un Presidente della Repubblica come quello del 2011. Allora, forzando la prassi e forse anche la lettera della Costituzione, il compianto re Giorgio invitò graziosamente Papi a farsi da parte e agevolò la formazione del Governo Monti, ricordato ahimè come uno dei peggiori della storia recente. Non che non ne

Aridatece Marione!

17 March 2020 | By Marco Parlangeli
christine lagarde world economic forum 2013

Piove sul bagnato. Già la situazione dei mercati era estremamente precaria e instabile: si erano già verificati i primi scossoni violenti che preannunciano la crisi che investirà il sistema economico e produttivo se l’emergenza sanitaria dovesse protrarsi oltre qualche settimana. In questo contesto, così come era richiesto a ogni singolo cittadino, sarebbe stato lecito attendersi anche dalle autorità monetarie e di controllo un comportamento responsabile, prudente ed equilibrato. Purtroppo invece abbiamo assistito a due comportamenti che hanno avuto la conseguenza di moltiplicare e

Limiti e vincoli per i conti pubblici

17 September 2019 | By Marco Parlangeli
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Abbiamo detto nel precedente articolo che il deficit pubblico (la differenza fra spese e entrate dello Stato) deve essere contenuto entro il 3% del PIL (prodotto interno lordo) e che lo stock di debito non può tendenzialmente eccedere il 60% dello stesso PIL. A parte l’entità delle percentuali, definita a suo tempo (nel 1992 a Maastricht) da tutti i paesi membri della (allora) Comunità Economica Europea sulla base di considerazioni economiche e politiche oggi forse anche superate, è innegabile che deficit e debito pubblico debbano essere contenuti entro limiti che ne consentano l’ordinata

Non cadere in tentazione (teniamoci la liquidità che tra poco arriva l'Orso)

13 June 2017 | By Marco Parlangeli

Ormai giunti a metà di questo strano 2017, se non di veri e propri bilanci può essere tempo almeno di una verifica e aggiornamento della nostra asset allocation. Dopo i primi due/tre mesi scoppiettanti e molto generosi per gli investitori e un secondo trimestre di cabotaggio ordinario, stretti fra Trump e le elezioni francesi, fra i tassi americani che (ancora) non crescono e il quantitative easing che (per ora) diminuisce molto lentamente, cosa ci aspetta nella seconda parte dell'anno? I lettori fedeli di questo blog, che avessero avuto la voglia di seguirne le indicazioni, a questo punto

Pillole di Finanza: lo Spread

3 March 2017 | By Marco Parlangeli

Abbiamo visto la scorsa settimana che lo spread è uno degli elementi che intervengono nel calcolo della cedola quando siamo di fronte a un tasso variabile. “Spread” è da tempo diventato un termine diffuso e molto importante: per colpa del suo livello tropo elevato, nei titoli pubblici italiani rispetto a quelli tedeschi, nel 2011 cadde il secondo governo Berlusconi aprendo le porte al governo tecnocratico di Mario Monti. Si tratta di due aspetti diversi dello stesso concetto, un concetto la cui fortuna nel dibattito economico è piuttosto recente: fino a una ventina d’anni fa, prima dell

Pillole di Finanza: tassi variabili e spread

24 February 2017 | By Marco Parlangeli

L’investimento a tasso fisso è una gran bella cosa perché consente di conoscere con esattezza i flussi monetari (nominali, ovviamente, quindi senza tener conto dell’inflazione) dal momento dell’impiego fino alla scadenza. E se il nostro investitore è soddisfatto della cedola e non ha bisogno di tornare in possesso dei contanti prima della scadenza, può disinteressarsi di tutto il resto. Ma se dovesse vendere prima della scadenza e il livello dei tassi fosse aumentato, abbiamo visto che subirebbe una perdita in conto capitale perché il prezzo del titolo scenderà. Ovviamente se invece i tassi

Pillole di Finanza: tassi fissi, variabili e spread

10 February 2017 | By Marco Parlangeli

Il tasso di interesse di un’obbligazione può essere fisso o variabile. Il tasso fisso è un concetto intuitivo: fino alla scadenza del titolo, ovvero fino a quando quel titolo verrà rimborsato, il tasso non cambia. Se prendiamo ad esempio il BTP 01/12/26 1,25%, con ISIN (ovvero numero di codice che lo identifica in modo univoco) IT0005210650, attualmente quotato 90,79, sappiamo con assoluta precisione: che pagherà un interesse pari all’1,25% annuo del valore nominale in due cedole: il 1°/12 e il 1/6 di ogni anno fino al 1°/12/2026, giorno in cui verrà integralmente rimborsato il capitale (salvo