TURISTI PER CASO

TURISTI PER CASO

Mer, 04/26/2023 - 15:35
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Il turismo è sicuramente una delle chiavi dello sviluppo futuro del nostro Paese

.turisti

Ammettiamolo: l’idea della Venere di Botticelli testimonial del turismo nel nostro Paese è davvero carina, sicuramente non convenzionale e ammiccante. Già lo slogan “Open to meraviglia” lascia invece un po’ interdetti, da parte di un Governo che ha dichiarato di fare dell’italianità la sua bandiera e minaccia addirittura multe a chi si ostina a usare inglesismi. Ma il massimo è l’invito a visitare Hundert (Cento), Garderobe (Camerino), Rasen (Prato), Toast (Brindisi), Stillstand (Fermo), e così via, ai potenziali turisti tedeschi, che francamente grida vendetta.

Meno male che i fondi vengono dall’Europa: la campagna promozionale è infatti parte del progetto per il Tourism Digital Hub, finanziato dal PNRR con 114 milioni di Euro; tuttavia prima o poi questi soldi andranno restituiti, ahimè.

Ma il punto vero è se sia opportuno (oltre che produttivo) partire con la pubblicità al Bel Paese proprio nei giorni del maxi ponte del 25 aprile, dopo la settimana di Pasqua e poco prima del lungo week end del 1° Maggio: giornate in cui sarebbe forse più saggio chiedere ai turisti di ripassare fra 5/6 mesi, quando le folle si saranno diradate, le nostre città d’arte saranno tornate praticabili e qualche tavolo al ristorante si potrà trovarlo. Oppure di puntare i navigatori su destinazioni meno famose e meno cool delle spiagge e delle montagne di grido ma certamente non meno godibili, interessanti e accoglienti, magari sul Molise, sull’Appennino Marchigiano o sulla Carnia.

.agricoltura

Uno dei concetti che abbiamo ripetuto più spesso è che il turismo, insieme all’agricoltura, sarà uno dei punti di forza dell’economia italiana nei prossimi anni, mentre la manifattura e la grande industria vivranno prevedibilmente tempi molto difficili. Ma anche il turismo (oltre che, a maggior ragione, l’agricoltura) deve essere programmato in modo intelligente e non lasciato a uno sviluppo disordinato, di tipo meramente quantitativo.

I superaffollamenti di questi giorni di luoghi che non hanno bisogno di alcuna promozione (Firenze, Venezia, Roma, le Cinque Terre, Capri e così via) rappresentano più un problema da gestire che non un’opportunità di sviluppo. Troppa gente, strade intasate, ricettività alberghiera già esaurita da tempo, comunicazioni inefficienti: tutto questo, oltre che fare un pessimo servizio all’immagine del paese, rende difficile attrezzare un buon livello di servizi e necessita di oneri supplementari per smaltimento di rifiuti, assistenza, ordine pubblico.

La carenza di personale in molti esercizi, primo fra tutti la ristorazione, fornisce ulteriori motivi di malcontento per gli ospiti e causa un degrado nella qualità dei servizi forniti, a quale peraltro si accompagna un elevato livello dei prezzi per la domanda sempre sostenuta e che non può essere soddisfatta. Dal canto loro i residenti – che già scontano i forti aumenti dei prezzi degli immobili per il proliferare dei Bed & Breakfast che spesso sorgono come funghi con dotazioni del tutto inadeguate – mostrano sempre maggiore insofferenza per l’invasione a cui sono sottoposti.

.affollamento delle spiagge

Fare promozione in queste condizioni è del tutto controproducente, oltre che inutilmente costoso. Le risorse dovrebbero essere impiegate per migliorare le infrastrutture, in primo luogo strade e ferrovie, per convogliare i flussi nei periodi di bassa stagione e nelle località poco conosciute – al di là della ridicola traduzione in tedesco dei nomi dei nostri centri -, per formare una classe di operatori turistici professionale ed efficiente, per migliorare e qualificare l’offerta culturale. Organizzare mostre, rappresentazioni, eventi nei periodi e nelle città meno congestionate potrebbe essere un modo intelligente per allungare le stagioni e per favorire un turismo di qualità, che rispetta ed apprezza i luoghi che visita.

Da questo punto di vista, basta fare un giro oltralpe dai cugini francesi per avere un’idea di una politica del turismo concreta e sostanziale: neanche da confrontare le loro autostrade con le nostre, dove un viaggio è spesso un’avventura che si sa quando comincia ma non quando finisce. Le soste in autogrill in Francia sono piacevoli in locali ampi e puliti, con spazi all’aperto per bambini e animali al seguito, con servizi igienici frequentabili.

Da un punto di vista commerciale, è sempre privilegiato il territorio, con servizi integrati e coordinati, facilitazioni per famiglie (i bambini spesso non pagano in hotel e nei ristoranti hanno menu dedicati a basso prezzo) e servizi pubblici funzionanti. Anche località non famose riescono ad attrarre buoni flussi di turismo ordinato e ben seguito, mentre da noi spesso la ricerca di località secondarie diventa quasi una caccia al tesoro, e i turisti si trovano a congestionare tutti gli stessi posti.

.enogastronomia

Un esempio positivo in questo senso è rappresentato dal turismo eno-gastronomico, in cui finalmente si riescono a mettere a sistema tutte le competenze e le eccellenze di un determinato territorio: si pensi alle Langhe, in cui la domanda è notevolmente cresciuta in questi anni e anche il livello qualitativo dei servizi è molto migliorato, un po’ come accade da decenni in Borgogna o nello Champagne. Molti altri giacimenti eno-gastronomici potrebbero utilmente seguire questi esempi: da noi la materia prima è sempre eccellente e c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Se riusciamo a superare le gelosie di campanile e a convogliare risorse nelle infrastrutture, nella formazione del personale e nell’offerta culturale, il turismo può veramente rappresentare per noi una reale fonte di ricchezza, molto più della propaganda fatta nel momento sbagliato e con obiettivi generici e discutibili.