Il triplice fischio è già arrivato diverse volte in questi primi giorni del 23 per personaggi pubblici che godevano di grande, talvolta insospettato, affetto e simpatia. Anche se in qualche modo attese, le scomparse di Pelé, Ratzinger e Gianluca Vialli hanno mosso e commosso migliaia di persone. Obituaries affollati in queste feste, che dovevano essere le prime covid free dopo anni, e invece segneranno l’inizio di una nuova diffusione del virus – meno devastante che in passato grazie ai vaccini – portato dai cinesi in viaggio di massa per i festeggiamenti del loro capodanno dopo il “liberi tutti”.

Torna alla mente la più famosa massima di Vujadin Boškov, geniale allenatore serbo della Sampdoria dei miracoli degli anni ’90, quella di Vialli e Mancini. “Rigore è quando arbitro fischia”: quello che conta sono i fatti, inutile discutere, le chiacchiere stanno a zero. Tornerà il covid, i regimi totalitari continueranno a fare danni, la corruzione sarà sempre viva e vegeta e tra poco comincerà anche il festival di Sanremo.

Arriverà anche la recessione, prima da noi e poi negli USA, e i mercati ne risentiranno. La buona notizia è che non si tratterà di una crisi totale come quella del 2008, ma di una semplice fase del ciclo, per cui basterà aspettare e si potrà ricominciare a comprare qualcosa, obbligazioni comprese. Sarà ripresa quando la Fed fischierà la fine della sua politica restrittiva.

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