Chi va per mare, oltre a saper governare la nave nell’immediato quando le condizioni del tempo sono avverse, deve anche saper interpretare i segni del cielo per capire quale sarà l’evoluzione del meteo nelle ore e nei giorni successivi. E ora che i dati dell’economia sembrano volgere al bello, come il Nostromo aveva detto un mesetto fa, è necessario capire cosa potrebbe succedere nel futuro prossimo, per investire al meglio i risparmi. La disoccupazione è al minimo, sia da noi che negli USA, l’inflazione è in calo e comunque ha superato il picco, la produzione mostra segni di buona tenuta nonostante i timori. Ma or incomincian le dolenti note a farmisi sentire, come direbbe il sommo poeta.

Non sono i lamenti dei lussuriosi, che risuonano nel quinto canto dell’Inferno dantesco, ma più prosaicamente gli avvertimenti e le minacce dei banchieri centrali. L’inflazione non è ancora domata (nonostante i forti cali di gas e petrolio, servizi e alimentari continuano a spingere in alto gli indici), e comunque è ben lontana dal 2% fissato come obiettivo, e la resilienza del reddito e della produzione consente di proseguire nella strada della restrizione monetaria, con diminuzione della moneta e aumenti di tassi ben oltre il mezzo punto subito, e chissà quanto ancora nei prossimi mesi. I mercati azionari, che hanno iniziato alla grande questo 23, cominciano a battere in testa e un consistente arretramento è da mettere in conto.

Chi è molto esposto sul mercato azionario, può cogliere l’occasione dei rimbalzi per alleggerirsi, mentre per le obbligazioni – ora comunque più interessanti – è tutto sommato ancora presto. Ci sarà tempo, anche prima dell’estate, per tornare a comprare e nel frattempo teniamo d’occhio la Cina, che sta cominciando a decollare.

IL NOSTROMO