AVVISO AI NAVIGANTI - IL RE-FERENDUM
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Bei tempi quelli in cui Fortebraccio (per i naviganti più giovani: il vecchio corsivista dell’Unità) perculava Re Aminto (ovvero Fanfani) raffigurandolo come un prode cavaliere che lancia in resta (il referendum) si scagliava contro la depravazione laica del divorzio, per poi finirne miseramente infilzato. Così come, si parva licet, il prode puffo guelfo di Rignano quando proclamava che se avesse perso il suo referendum sulla legge elettorale avrebbe tolto il disturbo e sarebbe tornato sulle rive dell’Arno.
Il re-ferendum del 2025 è invece re Donald, pronto a infilzare e ferire lo scudiero Elon che ha osato criticare la sua legge di bilancio. Alzi la mano chi si è sorpreso del rumoroso divorzio fra i due fenomeni, i due personaggi sicuramente più citati dai media dall’inizio (e forse non solo) di quest’anno. Era solo una questione di tempo, ma è stato chiaro fin dall’inizio che i due galli nel pollaio avrebbero prima cominciato a beccarsi, poi a combattersi ferocemente.
Tutto sommato al Nostromo non dispiace che i due bellimbusti abbiano divorziato, e la speranza è che ne buschino entrambi. Basta che non ne buschi il mercato, che ormai sembra aver metabolizzato gli sbalzi d’umore dell’inquilino della Casa Bianca, ma che comunque non sembra più avere gli spazi di crescita a cui ci eravamo abituati. Non è il caso di aver paura, ma guardare altrove per gli investimenti è senz’altro salutare.
IL NOSTROMO
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