Doveva caricare a testa bassa il guerrafondaio zar di tutte le Russie, minacciandolo di sanzioni e sfaceli, come un ariete inferocito. E invece, strette di mano amichevoli, caro Vladimir, incontro positivo e fruttuoso e l’altro che continuerà a bombardare come niente fosse. La voce grossa con gli (ex) alleati deboli e impauriti, un agnellino con quelli davvero cattivi. Sarebbe questo il grande statista che comanda il mondo? Meglio prendersi un po’ di fresco in Alaska.

Il vero montone è quello di Siena, che vince un Palio alla grande sotto gli occhi di Madonna (quella che canta), ben attenta a non farsi vedere dal popolo bue e ignorante (quello che compra i suoi dischi), tante volte gli sguardi delle persone la danneggiassero. Ai Senesi importa il giusto: faccia quello che vuole, basta che non rompa le scatole. Qui la gente pensa alle cose serie, non alle fisime dei vip.

E tutto sommato indifferenti sono anche i mercati, che ormai hanno imparato a fare spallucce alle sparate del biondo tycoon e ai suoi deliri su dazi e simili. Certo, dopo due anni di crescita ininterrotta la pacchia prima o poi dovrà finire. Meglio non esagerare con l’esposizione, ma neanche farsi prendere dal panico.

IL NOSTROMO